Breve, diretta, esaustiva: quali caratteristiche deve avere una CTA perché sia efficace
“Clicca qui”, “Scopri di più”, Acquista ora”: sono solo alcune delle più comuni Call to Action, o CTA, utilizzate nel content marketing, che oggi troviamo all’interno di qualsiasi tipologia di comunicazione: dalle newsletter ai social, dalla TV alla cartellonistica.
Stiamo parlando di una porzione di contenuto tanto piccola quanto decisiva all’interno di un messaggio, per il suo potere esortativo e la capacità incredibile di catalizzare in un istante l’interesse degli utenti.
Per costruire CTA efficaci ci vuole tempo, studio e capacità di analisi dei risultati. Il motivo? Lo vedremo in questo articolo.
Cos’è la Call To Action
Intanto definiamo che cos’è la Call to Action. Si tratta di quell’elemento testuale o grafico (può essere un bottone, ma anche un banner o una breve frase all’interno di un testo) rivolto direttamente all’utente e contenente un link che rimanda a una determinata pagina.
L’obiettivo è quello di indurre chi legge a compiere un’azione nell’immediato: può essere l’iscrizione a un form, il download di un file, la visita al sito web, l’acquisto etc.
Come creare una CTA di successo
Scegliere la giusta CTA non è semplice né tantomeno scontato.
Il primo passo da compiere è quello di prefissarsi un obiettivo. Vuoi vendere un prodotto? Vuoi che le persone leggano un articolo? Vuoi che si registrino sul tuo sito? A seconda del tuo obiettivo finale costruirai l’invito all’azione. C’è di più.
Sono diversi gli elementi - in primis la scrittura e il design - che contribuiscono alla creazione di una Call to Action attrattiva, in grado di catturare nell’immediato l’interesse dell’utente. In particolare, una buona CTA dovrebbe essere:
- breve e diretta: è preferibile che non si superino le 4-5 parole e che quei pochi termini siano parole chiave, che portino l’utente ad agire subito. Il tempo verbale in questi casi è fondamentale: l’imperativo è quello più indicato perché esprime un’idea di immediatezza, di un’azione che non può restare incompiuta. Anche la scelta del linguaggio è importante: è fondamentale che si adoperino termini di facile comprensione a tutti, evitando quindi tecnicismi o vocaboli complessi;
- esaustiva: quelle poche parole utilizzate devono essere ricche di significato. Una formula come CLICCA QUI talvolta potrebbe risultare troppo vaga, mentre ISCRIVITI SUBITO o ACQUISTA ORA racchiudono già in sè l’azione che si desidera venga compiuta dal lettore (iscrizione in un caso e acquista nel secondo) e di conseguenza sono più dirette e inequivocabili: non necessitano di informazioni aggiuntive per poter essere spiegate;
- ben posizionata: perché salti subito all’occhio, la CTA deve occupare una posizione centrale nella newsletter. Su Mail Marketing trovi tanti template predefiniti nei quali il tasto è messo in risalto il tasto grazie alla sua posizione distaccata rispetto al resto del testo. Il nostro consiglio è quello di lasciare un po’ di spazio bianco intorno al bottone, in modo che questo non si mescoli con la parte restante della newsletter;
- colorata: altra caratteristica che contribuirebbe alla messa in primo piano della cta è il colore. Scegliere tonalità accese e nettamente differenti rispetto alle altre componenti della newsletter fa sì che la call to action sia ben visibile e non si confonda con nessun altro elemento testuale/grafico. Nel caso in cui non si tratti di un tasto ma di una breve frase inserita all’interno del testo, perché si differenzi da tutto il resto, si può ricorrere anche ad altri accorgimenti come la sottolineatura e l’utilizzo del grassetto.
- deve trasmettere un senso di urgenza: una tecnica a cui si ricorre spesso nel marketing è quella della “scarsità”, ovvero il mettere l’accento sulla brevità dell’offerta o sulla quantità limitata di prodotti disponibili, in modo da rendere la proposta ancora più irresistibile. Formule come “RICHIEDI ENTRO 24 ORE”, “ACQUISTA ENTRO OGGI” o anche il ricorso ad avverbi come ORA e SUBITO - all’interno della CTA - hanno ottime probabilità di successo perché invitano le persone a cliccare in quell’istante e non lasciarsi scappare quella opportunità;
- coerente con i contenuti della landing page: è del tutto controproducente fare una newsletter in cui si inducono i lettori a cliccare su un contenuto relativo a un certo argomento per poi condurli verso una pagina di atterraggio che parla di tutt’altro. Anche se il tasso di click su quella CTA sarà alto, non avremo attirato traffico di qualità all’interno della pagina e - cosa ancor più grave - rischiamo di essere segnalati come spam. Perché l’interesse del possibile cliente si consolidi nel tempo, niente può essere lasciato al caso. Il link esterno a cui lo rimandiamo, sia esso il sito o qualsiasi altra pagina costruita ad hoc, deve contenere tutti quegli elementi informativi e di persuasione in grado di indurre il destinatario a compiere l’azione desiderata: acquisto di un prodotto, registrazione a un form nel caso di campagne di lead generation, etc. Non dimentichiamoci che è quello l’obiettivo da cui siamo partiti ed è lì che vogliamo arrivare, per cui impegniamoci perché tutta l’esperienza dell’utente sia finalizzata al raggiungimento di quell’azione finale specifica.
- mobile responsive: poiché sono sempre di più le persone che leggono le email da mobile, è molto importante che la newsletter sia responsive, e quindi ottimizzata anche per la visualizzazione da smartphone e tablet. In fase di creazione della campagna all’interno di Mail Marketing ti è consentito verificare come appare la newsletter sia da desktop sia da cellulare
Altro punto fondamentale è quello del testing. Ricorda che non ci sono, in assoluto, delle Call to Action perfette e adatte ad ogni contesto. La loro efficacia dipende infatti principalmente dal target, oltre che dal tipo di prodotto o servizio presentato/venduto, per cui - per accertarsi di quale CTA sia preferibile utilizzare - è necessario fare dei test.
Testa diverse Power Words
In particolare, prova ad utilizzare diverse “power words”, ovvero keywords di forte impatto, e osserva in che percentuale queste inducono gli utenti a cliccare sul link.
Ma quali sono le “power words” che potresti prendere in considerazione? Eccone alcune:
- PROVA
- ESPLORA
- TROVA
- GRATIS
- REGISTRATI
- SEGUI
- INIZIA
- FAI L’UPGRADE
- NUOVO
- ORA
- SCONTO
- PROMOZIONE
- DI PIÙ
- SALVA
- SCARICA
- % o NUMERI (come la percentuale di sconto)
Analizza i risultati
Come verificare se una CTA ha avuto o meno successo? La risposta è una sola: analizzando i risultati della tua campagna email.
Su Mail Marketing, attraverso la sezione Statistiche, hai la possibilità di visualizzare un report all’interno del quale è indicato il numero di email effettivamente recapitate, il tasso di apertura, la percentuale di disiscritti e, soprattutto, il tasso di click all’interno della newsletter. Quest’ultimo dato ci dà un’idea chiara dell’efficacia della nostra newsletter. Se la percentuale di click è alta, significa che il messaggio era ben costruito e che la CTA ha fatto presa sull’utente; era la call to action giusta! Diversamente, dovremmo ripensare la nostra comunicazione.
Non sottovalutare mai l’importanza di una buona analisi post invio: è proprio questa che ci permette di capire se stiamo percorrendo la strada giusta, se intercettiamo i desideri della nostra audience e se stiamo comunicando nella maniera corretta. Quindi crea, sperimenta, analizza. Con un po’ di pazienza vedrai i frutti del tuo lavoro, e sarà una grande soddisfazione.
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