Nel corso degli anni, Facebook si è trasformato in un ottimo strumento per i marketer.
Tra le varie possibilità offerte dalla piattaforma Ads del social blu c’è quella di acquisire contatti qualificati: aprendo il pannello di Gestione Inserzioni, infatti, tra le varie opzioni troviamo “Generazione di contatti”: campagna che permette, appunto, di ottenere lead qualificati.
Con la parola lead intendiamo un cliente potenziale che ci lascia spontaneamente (ma consapevolmente) i propri dati in cambio di qualcosa (lead magnet) oppure, semplicemente, dopo aver compilato un form per chiedere più informazioni o un preventivo su un prodotto/servizio. La lead generation è appunto l’attività che consente di acquisire contatti “in target”, cioè persone potenzialmente interessate al nostro prodotto o servizio.
Facebook facilita la vita dei marketer permettendo, attraverso la sua piattaforma, di creare un modulo di contatto semplice (ma personalizzabile) e una campagna finalizzata all’acquisizione dei contatti.
I contatti ottenuti tramite Facebook, poi, possono essere utilizzati – previa autorizzazione ai termini del GDPR – per fare efficaci campagne di mail marketing: per esempio, è possibile inviare delle newsletter periodiche per acquisire la fiducia dei potenziali clienti e migliorare brand awareness e brand reputation, attraverso contenuti di qualità, utili o divertenti (oppure entrambe le cose).
Intanto vediamo come funzionano le Facebook Lead Ads.
Facebook Lead Ads: come funzionano
Nonostante Facebook cambi spesso il pannello di Gestione Inserzioni (l’ultima modifica risale a qualche giorno fa), fare ads sulla piattaforma è abbastanza intuitivo (che non significa semplice): all’apertura del pannello, infatti, avremo a disposizione tutta una serie di opzioni da scegliere in base all’obiettivo della nostra campagna.
Tra le opzioni, appunto, c’è l’opzione di dare vita a una campagna di generazione contatti. Basta cliccare sul tasto apposito per strutturare una campagna finalizzata a ottenere contatti abbastanza rapidamente: non essere costretti a “dirottare” le persone verso una landing page esterna, infatti, consente di abbreviare i tempi e di non rischiare che una landing page mal strutturata possa far desistere l’utente.
La creazione del modulo può avvenire ex novo oppure si può duplicare un vecchio modulo già usato in passato (se adeguato alle nostre esigenze). Il modulo può essere raggiunto solo da chi visualizza le ads (con restrizioni) o anche da chi viene raggiunto in modo “organico” (aperta).
Facebook ci dà anche la possibilità di scegliere tra volume maggiore o intenzione più elevata: nel primo caso il modulo verrà compilato da più persone rispetto al secondo (o almeno, così dovrebbe essere), ma nel secondo caso è possibile – possibile: meglio sempre testare – avere lead più qualificati.
Nel testo del form bisogna fare un bell’esercizio di micro copy: bisogna essere chiari e persuasivi, brevi ma memorabili e, soprattutto, spingere all’azione, cioè alla compilazione del modulo.
Aggiunta un’immagine e il titolo (altro elemento fondamentale), si passa poi alle domande, che possono essere standard – le info minime estrapolate da Facebook – oppure personalizzate, ossia domande che possiamo inserire noi (fino a 15, ma non esagerate, pena l’abbandono del modulo) per avere lead più qualificati, cioè realmente interessati al nostro prodotto o servizio.
Le risposte possono essere aperte, a scelta multipla, con il condizionale – risposte che variano a seconda delle risposte precedenti – o con programmazione dell’appuntamento.
Facebook poi ci invita a inserire il link alla Privacy Policy aziendale – indispensabile, anzi, obbligatoria –; infine, troviamo la schermata di ringraziamento, altra difficile prova di micro copy: il nostro potenziale cliente ci ha dedicato del tempo, vogliamo forse regalargli un grazie frettoloso?
Altri consigli per le campagne di Facebook Lead Ads: scegliamo un’immagine o un video persuasivi, curati ed efficaci (relativamente all’obiettivo).
I contatti ottenuti si trovano in un file accessibile agli amministratori della pagina.
Così come in tutte le campagne FB, bisogna accuratamente scegliere il pubblico (utilissimo risulta avere ben delineate su file le nostre buyer personas), sfruttando le tante possibilità della piattaforma pubblicitaria di FB (pubblici personalizzati, simili, etc.).
Ultima cosa, il modulo di generazione contatti di Facebook può essere integrato con molti CRM sul mercato.
Facebook Lead Ads e mail marketing: come integrare le due cose
Abbiamo visto il funzionamento delle Facebook Lead Ads e alcuni consigli utili per ottimizzarle.
Ottenuti i contatti, possiamo utilizzare le mail per fare campagne di mail marketing.
Attraverso le mail dei lead, infatti, possiamo cominciare il nostro lavoro di lead nurturing, indispensabile per trasformare dei potenziali clienti in clienti veri e propri.
Importantissimo, tra Facebook Lead Ads e campagne di mail marketing dev’esserci congruenza: se abbiamo richiesto un contatto personale come la mail promettendo di fornire contenuti utili, per esempio una guida, un e-book o una serie di video informativi, poi non si può provare a vendere qualcosa già a partire dalla prima mail.
In altre parole, se le campagne di generazione contatti di Facebook ci serve per avere un primo approccio con i clienti, con le successive campagne di e-mail marketing dovremo “nutrire” il lead convincendolo della validità della nostra proposta. E lo si convince generando empatia e dando un senso di autorevolezza, non con le vendite one-shot.
Lo stesso vale se abbiamo lanciato una campagna di Facebook Lead Ads con la specifica richiesta di lasciare una mail per avere un preventivo: in questo caso, dobbiamo evitare di perderci in mille rivoli e inviare il preventivo, come promesso nella fase di generazione dei contatti.
Insomma, prima di procedere con le campagne di Facebook ADS e di e-mail marketing è bene avere una strategia chiara e un funnel altrettanto ben strutturato, in cui ogni azione corrisponda a una sezione del funnel: solitamente, il modulo di generazione contatti di FB è più a monte di una campagna di mail marketing, che può integrarsi completando il lavoro svolto sulla piattaforma social.
Come al solito, è bene testare, testare e testare ancora ogni azione di marketing: solo con i test, infatti, si potrà capire se la strategia stia funzionando oppure no.